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Approfondimenti sulla Spagna
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Politica in Spagna
Politica in Spagna
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Situazione economica in Spagna dal 2008 al 2012
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Elezioni Spagnole
2011
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Riforme di Zapatero
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Elezioni Spagna 2008
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Elezioni
spagnole come è andata
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Ordinamento della Spagna
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Classe
politica spagnola
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Economia
in Spagna
La Costituzione del 1978 ha definito la Spagna una monarchia
costituzionale, il cui Re è
Juan Carlos I, proclamato nel 1975, e dove il potere
esecutivo è in mano al Presidente del governo, ruolo attualmente
rivestito da
Mariano Rajoy del Partito Popolare. Dopo anni in cui il governo è stato retto dal Partito Popolare (PP) di
José María Aznar, (il quale, in seguito agli attacchi terroristici
agli Stati Uniti dell'11 Settembre 2001 divenne un alleato fondamentale
nel conflitto contro il terrorismo supportando l'intervento in Iraq) il
14 marzo del 2004, ha vinto le elezioni il Partito Socialista dei
Lavoratori Spagnoli (PSOE), il cui leader è Zapatero,
riconfermato nelle
Elezioni del 2008e
sconfitto nelle
Elezioni
del 2011dai popolari di
Mariano Rajoy.
Le elezioni parlamentari del 2004 avvennero solo tre giorni dopo il devastante
attacco terroristico a
Madrid, che vide l'esplosione di quattro treni
regionali di Madrid in quattro stazioni differenti. Le esplosioni,
avvenute nell'ora di punta poco prima delle 8 del mattino, nelle
stazioni di Atocha, El Pozo del Tío Raimundo, Santa Eugenia e in un
convoglio nei pressi di via Téllez, provocarono 191 vittime e oltre 2000
feriti. E queste sono solo le cifre ufficiali, che bastarono però a
qualificare l'attentato come il primo in Europa per numero di feriti,
tra gli attacchi sofferti in tempi di pace.
La prima conseguenza di questa tragedia fu lo scatenarsi di un forte
contrasto tra Partito Popolare e Partito Socialista dei Lavoratori
Spagnoli a proposito di chi ne fosse l'autore, se l'ETA (organizzazione
indipendentista basca) o Al-Qaeda.
L'attentato venne considerato frutto del terrorismo islamico e alle
elezioni, non senza tensioni e manifestazioni vinse il PSOE.
Zapatero, dopo le elezioni, ha garantito la presenza di numerose donne
in Parlamento e al Governo, si è distanziato dalla linea politica degli
Stati Uniti, ha varato una legge liberale sulla fecondazione
assistita ed ha attuato varie misure di riforma della pubblica
amministrazione. Il governo ha inoltre provveduto ad aumentare la costruzione
di case popolari, ha imposto l'eliminazione dai luoghi pubblici di
statue che rappresentassero Franco, ha preso provvedimenti per
combattere anoressia e bulimia. Con la riforma del lavoro si sono visti
consolidati pari diritti ed opportunità a uomini e donne e sono stati
introdotti incentivi per l'assunzione dei giovani. E' stato approvato il
diritto al matrimonio per le coppie omosessuali, garantendo sia a loro
che alle coppie di fatto di adottare figli, è stata legalizzata la
sperimentazione medica della cannabis ed eliminato l'obbligo per gli
studenti di ricevere l'insegnamento della religione cattolica insieme a
diverse altre riforme spesso criticate, soprattutto dalla Chiesa
Cattolica, perché progressiste.
Infine il Governo di Zapatero ha scelto di accentuare la natura
federalista dello stato, garantendo maggiore autonomia alle varie
regioni. La Spagna, infatti, è suddivisa in
17 comunità
autonome (Andalusia,
Aragona, Asturie,
Baleari, Canarie,
Cantabria, Castiglia-La Mancia,
Castiglia-León, Catalogna,
Estremadura, Galizia,
La Rioja, Madrid (Comunità autonoma,
Murcia, Navarra,
Province Basche, Comunità Valenciana) e due città autonome (Ceuta e
Melilla,
in Marocco).
Il caso che ad oggi crea più polemiche riguarda la sempre maggiore
autonomia richiesta dalla
Catalogna, all'interno della quale sono molto forti le forze
nazionaliste che vorrebbero rendersi del tutto indipendenti. Complessa è
anche la questione della lingua, che per molti, in particolare
appartenenti alle classi alte o provenienti dalle regioni rurali,
dovrebbe essere il catalano e non il castigliano, anche se l'alta percentuale
di immigrati provenienti da tutta la Spagna e dall'America Latina rende
per il momento improbabile l'uso esclusivo del catalano.
Zapatero si è anche impegnato per avviare un dialogo coi separatisti
baschi appartenenti all'ETA (organizzazione di lotta armata creata per
sostenere l'indipendentismo basco) per evitare altri sanguinosi
attentati di cui spesso le vittime sono stati civili innocenti.
L'ETA infatti rappresenta una delle questione più spinose per il governo
spagnolo, e proprio nel momento in cui sembrava essersi raggiunta una
tregua l'organizzazione ha colpito ancora, con un attentato, il 30
dicembre 2006, nell'aeroporto di Barajas. In seguito a tali avvenimenti
il Primo Ministro ha sospeso il dialogo di pace con l'ETA richiamando le
varie forza politiche ad unirsi in un'azione comune contro la minaccia
di questa organizzazione. Leggi
Riforme di Zapatero.
La Spagna dopo la
rapida e esponenziale
crescita economica, lo sviluppo sociale e il cambiamento
strutturale, in parte dovuto alla spinta delle liberalizzazioni dei governi
Aznar, supportata anche dal governo Zapatero, si trova adesso in un
momento delicato. Il turismo e l'edilizia, insieme alla flessibilità del lavoro,
sono risultati elementi fondamentali della crescita ed hanno contribuito
fortemente alla riduzione della disoccupazione in passato. La crisi
economica pesa gravemente oggi.
Le
elezioni svoltesi in Spagna nel 2008 hanno visto la conferma del premier
Zapatero e la sconfitta del candidato popolare. In proposito leggi il nostro
speciale "Elezioni
spagnole com'è andata". Le elezioni
indette nel 2011 hanno visto la vittoria del rappresentante del Partito Popolare
Mariano Rajoy da Santiago de
Compostela. Come le previsioni annunciavano, a stravincere le
elezioni politiche spagnole del 20 novembre 2011 è stato il
Partito Popolare (PP). La destra è tornata al potere in Spagna ottenendo
una netta maggioranza nella quasi totalità delle province spagnole. Le
elezioni si sono tenute sei mesi prima della scadenza naturale della
legislatura, in seguito delle dimissioni del Primo ministro uscente José Luis
Rodríguez Zapatero, leader del Partito Socialista Operaio Spagnolo. Successore
di Zapatero a capo del Partito socialista è stato eletto Alfredo Rubalcaba.
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