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Leggiamo di seguito un articolo del 2008, anche se nel novembre 2011 alle elezioni spagnole, hanno trionfato Rajoy e i popolari. Il Partido Popular ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi e il suo miglior risultato di sempre.

 

Anno 2008: "Mancano ormai pochi giorni alle elezioni in Spagna e i due candidati giocano le loro ultime carte. Zapatero il socialista contro Rajoy il popolare e anche Zapatero contro i vescovi, verrebbe da dire. Gli ultimi due avvenimenti della campagna elettorale sono stati il dibattito in tv, il faccia a faccia, tra i due contendenti, nettamente vinto da Zapatero e la nomina da parte della Conferenza Episcopale del suo presidente, il vescovo Varela, noto oppositore del premier. Il dibattito in tv è stato caratterizzato dal richiamo da parte di Mariano Rajoy alla guerra in Iraq, dal suo affermare che l'intervento a fianco di America e Inghilterra da parte del allora premier Aznar sia stato la scelta giusta. Una sorta di suicidio politico considerando che oltre 90% degli spagnoli si è sempre schierato contro il conflitto.
Colpo di scena è stata poi la nomina a Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola del Vescovo di Madrid, Varela e il conseguente acuirsi del contrasto tra laici e cattolici di Spagna.


Con la nomina di Varela, noto oppositore del Governo in carica, la presa di posizione della Chiesa è stata netta. Il nuovo presidente della conferenza episcopale è stato difatti uno dei promotori due anni fa di una manifestazione contro il governo socialista e la legge che ha istituito i matrimoni omosessuali. Anche nello scorso dicembre Varela ha capeggiato una protesta contro il governo, accusato di attentare alla democrazia e ai diritti fondamentali. La Chiesa in generale rinfaccia al capo del governo tutte le riforme legate alla sessualità che ritiene di sua competenza, la legge sul divorzio rapido, sul cambiamento di sesso senza operazione chirurgica, sulla clonazione terapeutica. Varela è stato eletto a sorpresa, a spese del vescovo di Bilbao Ricardo Blazquez, nettamente più vicino alla sinistra. Fu lo stesso Blazquez a chiedere alla Chiesa di riconoscere gli errori fatti durante la guerra civile quando, più per convenienza e per ideologia fu vicina alla dittatura. La chiesa durante la dittatura di Franco visse difatti in una condizione di assoluto privilegio, quale religione di Stato, unica riconosciuta fino al 1967.


Zapatero ha precisato che se vincerà, come sembra probabile, le elezioni prenderà chiara posizione sulla situazione ed è molto probabile che si inneschi un vero e proprio conflitto tra laici e cattolici, un conflitto destinato a essere territorio di esperimenti anche per le altre sinistre europee. In gioco il ruolo centrale della Chiesa Spagnola, che riceve dallo Stato corposi finanziamenti ed è l'unica fede autorizzata a ricevere una percentuale dell'Irpef. Le altre fedi reclamano pari diritti, un membro del partito di Zapatero ha dichiarato apertamente che se i socialisti vinceranno la Chiesa dovrà avviarsi verso l'autofinanziamento. Certo è che in Spagna la politica parla chiaro e lo scontro con la Chiesa non è certo mascherato…

Leggi le riforme di Zapatero.

Zapatero si è dimesso nel 2011, prima della scadenza del suo mandato. I popolari nelle Elezioni Spagnole del 2011 hanno vinto nettamente. Il suo successore al governo è attualmente Mariano Rajoy.

 


  

 

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