Sei qui ► Approfondimenti sulla Spagna ► ScuolaTaradell, Barcellona Scuola multiculturale Taradell, Barcellona
Si trova a
Barcellonauna delle scuole più multiculturali che esistano. Si chiama Istituto Miquel Taradell e ospita nove studenti stranieri (o meglio nati in Spagna da genitori nati all'estero) su dieci. Al suo interno si parlano oltre 30 lingue differenti. L'hanno soprannominata la "Scuola di babele" e se guardi le classi pensi che quelle sono le classi del futuro, che qui è stato intelligentemente anticipato. L'istituto si trova a Barcellona nel quartiere del Raval e ora viene visitato e studiato in tutto il mondo, come un esperimento pilota. In realtà non è stato un esperimento volontario, i ragazzi del quartieresemplicemente sono confluiti qui e per il 90% sono figli di immigrati. Il Raval del resto è un quartiere particolare, densamente abitato, multiculturale, colorato, in ascesa. I problemi nella scuola di babele certo non mancano, tra coltelli a scuola, insegnanti che chiedono il trasferimento e chiusure e riaperture per cercare di organizzarsi e fronteggiare nel miglior modo possibile la situazione. Ci sono però anche molti successi, primo fra tutti l'istituzione della figura dei mediatori, ragazzi e bambini che vengono eletti dai loro compagni, frequentano un corso, e sono incaricati di mediare nelle liti, sedare le discussioni, supportare, ascoltare.
Altro successo quello degli interpreti, sempre gli stessi ragazzi e bambini che aiutano i nuovi arrivati. All'inizio vengono formate delle classi di accoglienza in cui i nuovi arrivati si collocano a prescindere dall'età e dalla provenienza. Si resta in queste classi finché non si arriva a capire e parlare la lingua degli insegnanti e degli altri. In cortile gli studenti parlano castigliano perché è più semplice, s'impara prima e i sudamericani già lo conoscono. E il castigliano la lingua che unisce. Il catalano si impara dopo. Ogni nuovo arrivato viene affiancato da un ragazzino/a un po' più grande della stessa nazionalità, qualcuno che traduca, e così la lingua s'impara dagli altri, dai compagni che fungono da interpreti ed è molto più facile e veloce. Gli insegnanti raccontano che all'inizio i ragazzi e le ragazze stanno in nuclei omogenei a seconda della nazionalità e solo dopo 3 o 4 anni si sviluppano amicizie vere, nate sulla base della simpatia e delle affinità. I genitori sono spesso assenti, non parlano la lingua e i figli fanno loro da interpreti. A fine anno vengono redatte le pagelle con due sole valutazioni: "progredisce adeguatamente" o "deve ancora migliorare". A 17 i ragazzi anni terminano le scuole superiori, purtroppo solo il 5% di questi studenti per il momento accede l'Università. Ma noi siamo ottimisti... |