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El Raval
El Raval
El
Raval, vecchio covo di artisti,
intelletuali travestiti e prostitute, ospita oggi un grande museo
dell'arte contemporanea, numerose gallerie d'arte e il porto Olimpico
con un enorme opera d'arte a forma di balena. Nuova vita, nuovo volto
per il Raval. Fino a qualche anno fa, avventurarsi nel
temibile “Barrio Chino” di
Barcellona, da sempre noto per
il traffico di droga e i volti loschi era certamente poco
raccomandabile, ma quasi tutto è cambiato.
Il quartiere del Raval, si sviluppa a
sinistra della Rambla e assieme al Barri Gotic e al Born, costituisce
gran parte della Ciutat Vella di Barcellona. Mentre i primi due quartieri godono da sempre
di attenzioni particolari da parte dei viaggiatori, attirati dall'arte
gotica e dall'aria tradizionale che si respira, lo stesso non si poteva
dire per il Raval, “abitato”per lo più da "gentaccia". E' in questo quartiere che sono
ambientate le
vicende note del commissario Pepe Carvalho, dello scrittore
Manuel Vasquèz Montalbàn e leggendole si capisce perfettamente
come poteva essere allora il malfamato quartiere.
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Oggi invece di malfamato non è rimasto molto,
solo in una strada, c/ta St. Ramòn, non è consigliabile avventurarsi. Curiosando un po' nella via, si vedono
personaggi inquietanti, ma finché si sta alla larga, non si corrono
pericoli. Il Raval è ormai diventato un quartiere
alla moda, frequentato e amato dai barcellonesi, attratti dai bar,
dai ristoranti e dal miscuglio di razze e culture diverse che vi si
trovano.
Anche per i turisti alla ricerca dell'insolito
c'è molto da scoprire; il MACBA, ovvero il museo d'arte
contemporanea di Barcellona, che si trova nella caratteristica Plaça
dels Angels, il CCB (centro di cultura contemporanea), il FAD
sul design e l'architettura e molto altro.
Il Raval è soprattutto amato dagli arabi,
pakistani, indiani, che l'hanno scelto da molto come luogo di lavoro e
di vita. In ogni angolo si trovano parrucchieri, drogherie, macellerie e
negozi di svariato tipo, tutti con insegne pressoché incomprensibili. Questo quartiere è amato anche dai creativi,
che qui hanno aperto negozi di design e di gioielli, dagli stilisti
e dagli artisti, che qui hanno installato i propri atelièr.
Gli artisti di strada che abbondano sulla
rambla regalando momenti di allegria, iniziano a popolare anche questo
quartiere aperto e semi moderno. Persino ai modaioli piace questo spicchio di
città, dove vengono a divertirsi nei locali storici o nuovi di tendenza. Di giorno l'occhio cade sui bar con i tavolini
all'aperto, in simbiosi con la nota Rambla, dove i colorati tavoli tra
gli alberi sono oramai un must.
E come non citare l'ormai famoso Passeig de
Gracia, dove negozi alla moda e locali notturni all'aperto spuntano
come funghi. Non passano inosservati i ristoranti
vegetariani, etnici, le caffetterie che sono anche gallerie d'arte o le
biblioteche che si fondono con ristoranti d'alta gastronomia. La sera le vetrine si illuminano, donando al
quartiere un volto nuovo. I nottambuli vengono attratti dai locali più
svariati dove musica dal vivo e cucina regalano momenti di svago, oppure
dai locali minimalisti senza musica, dove ci si concentra solo sulla
conversazione il tutto, contornato da arte, quadri e design puro. Insomma ce n'è davvero per tutti i gusti, per
il turista tradizionale che cerca la cultura classica e per il turista
più esigente che è alla ricerca di particolarità e concetti nuovi. I barcellonesi sono ancora un po' ostili
all'opportunità di vivere in questo eclettico quartiere, almeno fino a
quando i progetti di ristrutturazione e rinnovamento della zona non
saranno del tutto terminati.
I prezzi degli immobili sfruttando
questa trasformazione sono saliti alle stelle (ma a partire dal 2011 anche qui
c'è stata un brusco calo), segno che questo
quartiere ha tutta l'intenzione di rinnovarsi e crescere nel migliore
dei modi. Finora gli antichi
complessi sono stati ristrutturati e riconvertiti a nuove funzioni, come
l'antico ospedale di Santa Creu, che oggi ospita la bella
biblioteca de la Catalunya.
Sulla Rambla del Raval (lungo viale
alberato inaugurato nel 2000), molti vecchi palazzi sono stati rimessi a
nuovo e sono terminati anche i lavori di risanamento del famoso e
colorato Mercato della Boqueria.
Insomma grazie a questa riprogettazione questo
angolo di Barcellona, un tempo quartiere “dove è meglio non mettere
piede”, ha oggi un nuovo volto, che non ne cancella però il
carattere particolare, un po' noir, ma soprattutto aperto e cosmopolita.
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