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Arte moderna spagnola
Iniziamo a parlare dell'arte del settecento in
Spagna con il sobrio Palazzo Reale, a Madrid (1738), progettato
dall'italiano Giovan Battista Sacchetti. Nella sua relativa povertà di dettagli
decorativi la costruzione già anticipa il gusto neoclassico. Il
più famoso edificio spagnolo eretto in base ai nuovi canoni fu il Prado di
Madrid (nella foto in alto a sinistra); fu disegnato da Juan de
Villanueva e terminato nel 1787. L'edificio fa parte dell'eredità architettonica
lasciata da Carlo III, che si adoperò molto per promuovere lo sviluppo
economico e culturale del paese. In origine doveva essere un museo di storia
naturale, ma nel 1819 il Prado fu aperto al pubblico come museo d'arte
nazionale. |
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Nella pittura, dopo gli ottimi esiti raggiunti nel
Seicento Spagnolo, nel secolo
successivo la pittura spagnola entrò in una fase di declino. Sebbene vi fossero
alcune personalità nazionali di rilievo, quali il pittore di nature morte
Meléndez (Napoli 1716-1780), a corte dominarono la scena pittori stranieri,
primo fra tutti il veneziano Tiepolo, grande frescante e decoratore, che
lavorò a Palazzo Reale a Madrid; oltre a lui si distinse il napoletano Luca
Giordano, attivo a Madrid tra il 1692 e il 1702.
Quando il gusto cominciò a preferire forme più
classiche, tuttavia, la grande decorazione tardo barocca e le complessità
preziosissime del rococò lasciarono il posto, ad esempio, ai capolavori del
tedesco Mengs, conosciuto e apprezzato in terra spagnola, anch'egli
attivo a Madrid nel Palazzo Reale.
Solo verso la fine del XVIII secolo il predominio artistico straniero fu
interrotto dalla nuova e prodigiosa pittura di
Goya (1746-1828).
Laura Panarese
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