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Semana Santa
Semana Santa
La
Semana Santa è considerata la più importante
festività spagnola, probabilmente anche più del
Natale. La settimana che va dalla Domenica delle
Palme a quella di Pasqua mette in scena tutto il
sentimento religioso nella cattolica Spagna. È un
momento di grande fervore e partecipazione messo
in scena per riprodurre in qualche modo la Passione
di Cristo. In Andalusia,
se vi capiterà di essere nella zona durante la Semana
Santa, potrete incontrare processioni di mezzanotte
o anche più tarde nella notte, con i penitenti incappucciati,
i Nazarenos, armati di torce e scalzi e in
qualche caso limite indossanti il cilicio.
Se siete in questa zona durante questa
settimana vi potrete imbattere in folle
di paesani che agitano fronde di palme
al passaggio di varie statue issate
su portantine e trasportate di peso
da volontari che si sono preparati tutto
l'anno per quello. I Pasos, sono
carri con sculture altamente realistiche
e sono gli elementi più importanti delle
celebrazioni. In alcuni paesi la Semana
Santa culmina con alla distruzione cerimoniale
attraverso il rogo dell'effigie di Giuda.
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Le grandi protagoniste nelle processioni della Semana
Santa sono, soprattutto in città
come
Malaga e
Siviglia, le confraternite (cofradías),
le cui origini risalgono al quindicesimo secolo,
e che passano tutto l'anno a preparare questo momento
fabbricando costumi e carri. Le sculture dei carri,
a grandezza naturale, sono abitualmente incentrate
sul dolore della Madonna e sul martirio di Cristo,
alcune sono di inestimabile valore storico artistico
e risalgono addirittura al sedicesimo e diciassettesimo
secolo. Le madonne vestono abiti ricamati e sono
circondate da fiori, fronde di palma e candele.
I
carri vengono portati da dei portantini vestiti
di tuniche chiamati Costaleros, i quali sono
accompagnati dai Nazarenos, i penitenti incappucciati
che cercano di espiare i loro peccati. Nella sola
città di Siviglia esistono 57 confraternite, le
quali durante la Semana Santa approntano 116 carri
accompagnati dalla cifra incredibile di 50.000 Nazarenos,
che avanzano lentamente sotto la musica struggente
di una fanfara dal loro quartiere (barrio) fino
alla cattedrale. Il giovedì santo le donne si vestono
di nero e in generale tutti sono più decorosi.
Le
commemorazioni hanno il loro apice il Venerdì
Santo, quando le statue della Madonna e di Cristo
vengono portate da sei confraternite fino alla cattedrale.
La Madonna in questione è la famosa Macarena,
la venerata statua patrona dei toreri della
corrida e patrona anche della città
di Siviglia. Assieme ai penitenti, ai fedeli e agli
spettatori che giungono da tutto il mondo, ci sono
anche le immancabili bande musicali. Quest'ultime
sono composte da fiati e percussioni, accompagnate
da un rullo di tamburo incessante. Queste bande
sono spesso interrotte dal penetrante suono di una
Saeta, il canto struggente sulla passione
di Cristo che ha origine dal flamenco. Come da tradizione,
queste note struggenti provenienti dalla folla,
impongono un immediato silenzio e il blocco della
processione in segno di rispetto per il cantante
e di solidarietà alla sua preghiera struggente.
La Saeta è spesso organizzata per dare un momento
di riposo ai portantini dei carri.
In alcune parti della Spagna i penitenti arrivano
ad atti di vera e propria autoflagellazione. Per
esempio a San Vincente de la Sonsierra, nella
regione della Rioja, i penitenti si frustano
alla schiena usando le strisce di tessuto con spine
per facilitare le emorragie ed evitare le tumefazioni.
A Valverde de la Vera in Estremadura
i penitenti, chiamati empalaos, ricoprono
le proprie schiene, i dorsi e le braccia disperse
funi, prima di essere legati a una aratro a forma
di croce, ed essere trascinati lungo le stazioni
della Via Crucis.
Ricordate che la Semana Santa è si una festa religiosa,
ma che per gran parte della settimana alla solennità
e accompagnata la festa dove gli spagnoli stessi
si abbandonano a comode mangiate e abbondanti bevute
e i bar sono affollati di giorno e notte, magari
con il sottofondo delle incessanti processioni.
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