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Guida delle città della
Spagna
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Olivenza
Guida di Olivenza, Spagna
Estremadura
La città di
Olivenza appartiene alla comunità autonoma dell’Extremadura, nel Sud
Ovest della Spagna e si trova a circa 10 km dal confine naturale creato dal
fiume Guadiana col Portogallo. Se parliamo di distanze possiamo inoltre
aggiungere che dista circa 430 km da Madrid, 270 da Lisbona e 215 da Siviglia.
Fino agli anni '50 Olivenza era bilingue, mentre la località ha oggi in
uso il solo idioma castigliano anche se lo spagnolo parlato per generazioni
riflette ancora caratteristiche proprie della regione portoghese dell'Alentejo,
infatti la presenza della cultura portoghese è presente in modo molto forte,
come dimostrano i detti e proverbi della tradizione popolare trasmessi per
generazioni e secoli.
Storia della
controversia
L'importanza di Olivenza e della comarca di cui fa parte è data dalla
disputa ancora viva tra Portogallo e Spagna per il riconoscimento della
sua sovranità, disputa nata in tempi molto lontani, e storia fatta di
occupazioni illegali e cessioni tra le parti spagnola e portoghese del
territorio. La prima occupazione si ha nel 1258 con la presa del
territorio da parte di alcuni appartenenti all'Ordine dei Templari
e la successiva cessione, nel 1258, alla città di
Badajoz.
Una ventina di anni dopo, nel 1297, il re portoghese Dionigi Alfonso,
conosciuto anche come Dionigi del Portogallo, detto l'Agricoltore o il
Giusto, approfittando di una crisi temporanea in Spagna per la morte del
re Sancho IV di Castiglia, anche conosciuto come Sancho el
Bravo figlio di Alfonso X il Saggio, impose alla reggente Doña
María de Molina, vedova di Sancho IV la cessione al regno portoghese
di Olivenza, con il Trattato di Alcañices del 1297. |
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La dominazione
portoghese portò ad Olivenza prosperità lungo tutto il periodo delle dinastie di
Borgogna, Aviz e Braganza, facendone una zona fortificata di avamposto nel
territorio spagnolo, come fosse anche simbolicamente una specie di spina nel
fianco dell’Extremadura. Il successivo passaggio da una posizione offensiva a
difensiva verso la fine del XVIII secolo portò ad un progressivo abbandono della
zona, visibile anche oggi se si considera la scarsità della popolazione presente
in tutta la comarca e concentrata principalmente ad Olivenza.
La
città diventa ufficialmente di dominio spagnolo nel 1801 con la firma del
trattato di Badajoz firmato con la cessazione della Guerra delle Arance.
Attualmente, non esiste nessun trattato o legge posteriore che possano mettere
in dubbio la sovranità spagnola sul territorio di Olivenza, anzi, nel caso in
cui il governo portoghese avanzasse delle pretese sarebbe considerato come "non
giudicabile". Dal 1840 in poi, il Portogallo non ha più reclamato né
ufficialmente né ufficiosamente la sovranità su Olivenza, anzi, i trattati
successivi hanno confermato il rispetto e l'inviolabilità delle frontiere comuni
e l'integrità dei rispettivi territori. La recente entrata in vigore dell’Unione
Europea con la conseguente abolizione delle frontiere tra i paesi membri rende
addirittura irrilevante la controversia che secolarmente il Portogallo porta
avanti quasi fosse un capriccio.
Da vedere
A causa della sua storia travagliata e del suo essere a metà
tra Spagna e Portogallo, Olivenza ha risentito anche negli edifici della
alternanza di culture spagnola e portoghese, soprattutto per quanto riguarda le
costruzioni militari e religiose. Spiccano tra gli edifici quelli militari, come
il Cuartel de Caballería con il vicino Cuartel de San Carlos,
costruito nel XVIII secolo nel periodo di regno portoghese come sede del
Regimiento Dragões de Olivença e capaci di ospitare 12 squadroni di 40
cavalli ciascuno.
Interessanti sono anche le chiese come la Capilla de la
Casa de Misericordia, i cui lavori iniziarono nel 1548 e si conclusero solo
nel 1732, particolari sono gli interni, ricoperti di azulejos in stile
barocco di Manuel dos Santos di chiara fattura portoghese rappresentanti
le Opere della Misericordia risalenti al 1723, la Iglesia de Santa María del
Castillo, costruita tra il 1584 e il 1627 sulla pianta della prima chiesa
oliventina del XIII secolo, lo stile è quello tardo rinascimentale, mentre
l’architettura è tipica della "chiesa-salone", essendo costituita da tre navate
della medesima altezza e la Iglesia Santa María Magdalena, costruita in
stile manuelino nella prima metà del XVI secolo e adibita a sede dei
vescovi di
Ceuta. Il suo stile di costruzione parte da elementi del tardo
gotico per fondersi con elementi di carattere naturalistico ed altamente
decorativi in cui non mancano particolari che ricordano il mondo marinaresco;
per la costruzione di questa chiesa venne introdotta per la prima volta una
tassa, chiamata Renta de la Imposición sulla vendita di pesce, carne e
olio.
Feste
Come tutte le
città della Spagna in generale anche Olivenza non rinuncia alle feste e fiere
durante tutto l’anno. Si inizia presto, già la notte del 5 gennaio con la
celebrazione della Cabalgata de los Reyes Magos, una sfilata colorata ed
allegra alla quale partecipano numerosi “carri” che rappresentano i Magi, Babbo
Natale ed altri personaggi delle fiabe che lanciano dolci e caramelle ai bambini
presenti.
Nel periodo di carnevale per tutte le vie della città
si anima una fiera popolare con allegre sfilate e concorsi per maschere, gruppi
e costruzioni allegoriche; personaggio principale di questo carnevale è il
Chirichi, che vestito di stracci e mascherato è oggetto di burle e scherzi
da parte dei bambini. Durante la Semana Santa, le vie di Oliventa si
animano con processioni che mostrano immagini rappresentative della Passione e
morte di Cristo che proteggono le chiese oliventine.
Nel mese di maggio si celebra il ritual de la Maya,
tradizione che consiste nel vestire una bambina di bianco e di fiori che resterà
per qualche tempo in una piazza o via accompagnata da altri giovani intenti a
raccogliere offerte, questa tradizione è un modo per celebrare l'arrivo della
primavera e il rifiorire dei campi dopo il periodo invernale.
Il 23 giugno si celebra la festa de Las Muñecas de San Juan,
festa che consiste nel confezionamento di pupazzi che ricreino scene della
tradizione popolare o per parodiare personaggi famosi della popolazione locale o
nazionale. Tutt’intorno al pupazzo vengono collocati dei punti di ristoro con
bevande, cibo e musica per ravvivare la serata. La festa va avanti fino alla
mezzanotte quando viene stabilito il pupazzo vincitore che viene pertanto
bruciato.
Durante tutta l’estate poi vengono organizzati da vari gruppi
e associazioni locali, attività di intrattenimento di ogni genere: concerti,
spettacoli teatrali per adulti e bambini, di danza, di magia e cineforum.
L'8 settembre è giorno festivo in tutta l’Extremadura e anche
Oliventa si anima con banchetti gastronomici che offrono cibo, bevande e
prodotti tipici a prezzi popolari accompagnati da spettacoli, musica e concerti.
Il 12 dicembre si celebra la festa di Santa Lucia,
celebrazione che risale ai tempi della dominazione portoghese: al centro della
Plaza de Santa María Magdalena viene acceso un falò attorno al quale si balla la
danza di "Santa Lucia" o "Ave Maria".
Irene Capizzi |