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Garcia Lorca
Federico Garcia Lorca
Federico
Garcìa Lorca, il grande poeta e drammaturgo spagnolo nasce nel 1898 a
Fuentevaqueros, nella provincia di Granada,
in Andalusia. Figlio di un
proprietario terriero e di una maestra, si dice fosse un bimbo allegro,
appassionato di musica e teatro, che però non eccelleva a scuola. Dopo aver
iniziato gli studi a Granada, si trasferisce, nel 1919, a
Madrid, dove prosegue gli studi
dimorando nella Residencia de Estudiantes frequentata, tra gli altri, anche da
Salvador Dalì e
Luis Buñuel.
In questo ambiente si forma proprio grazie ai contatti con artisti come loro e
come Jiménez, Neruda e molti altri, mentre nel frattempo si dedica alla
scrittura di lavori teatrali che inizialmente non riscontrano particolare
successo.
A breve, però, il poeta diventa uno dei membri dell'avanguardia artistica
spagnola e pubblica diverse raccolte di poesie, oltre a scrivere alcuni testi
teatrali che ottengono questa volta molto più successo. Il gruppo di cui fa
parte Lorca è noto come Generazione '27, intellettuali spagnoli che
introducono le varie avanguardie nella poesia spagnola e che si suddividono in
diverse scuole di pensiero. Nonostante il crescente successo Lorca, nel '29,
soffre di una profonda depressione, a causa soprattutto della sua omosessualità
che non riesce più a mascherare.
Per cercare di farlo riprendere la sua famiglia, con l'aiuto di Fernando de Los
Rios, organizza un viaggio negli Stati Uniti. L'amico Fernando ottiene per lui
una borsa di studio grazie alla quale può frequentare dei corsi alla Columbia
University. Grazie a questo soggiorno Federico torna a scrivere e compone uno
dei suoi capolavori, “Poeta en Nueva York”, frutto dell'osservazione
attenta della società statunitense: una società ricca di contrasti e paradossi
dove l'uomo è alienato, dove i pochi ricchi dominano sui poveri e vi è una forte
componente razzista. L'opera comprende dieci gruppi di liriche, che, a
differenza della produzione precedente, contengono anche provocatorie immagini
surrealiste. Attraverso le esperienze negli Stati Uniti si forma in modo più
preciso l'impegno sociale del poeta, per esempio con la creazione di
gruppi teatrali autonomi la cui attività è finalizzata allo sviluppo culturale
della Spagna.
Nel 1930 viene invitato a Cuba dalla Institucíon Hispanocubana de Cultura
e grazie a questo viaggio trascorre un felice periodo sull'isola, conoscendo
scrittori locali, recitando poesie, collaborando con riviste del posto e
componendo nuove liriche e pièce teatrali.
Rientrato in Spagna in un momento in cui il Paese sta vivendo una fase di
intensa vita democratica e culturale, viene nominato direttore della
compagnia teatrale La Barraca con la quale, in qualità anche di attore, ha
il compito di portare nelle più remote aree di campagna spettacoli che
rappresentino il repertorio classico spagnolo.
Lorca è entusiasta di questo suo nuovo progetto che gli permette di avvicinare
al teatro le classi meno agiate e scrive in questo periodo alcune delle sue
opere teatrali più note.
Nel 1934 muore il suo carissimo amico Ignacio Sánchez Mejías, ucciso da
un toro infuriato durante una corrida. Al famoso torero il poeta dedica la
commovente poesia “Llanto”.
Nel 1936, prima dello scoppio della
Guerra Civile Lorca fonda l'Associazione degli intellettuali
antifascisti e firma, assieme a Rafael Alberti e altri intellettuali spagnoli,
un manifesto d'appoggio al Frente Popular, che appare sul giornale comunista
Mundo Obrero il 15 febbraio, un giorno prima delle elezioni vinte per un soffio
dalla sinistra.
Nel 1936, però, scoppia la Guerra Civile spagnola e Lorca si trasferisce a
Granada, rifiutandosi di scappare in America, benché proprio in quella città
risieda l'oligarchia più conservatrice dell'Andalusia. E proprio qui, nonostante
i numerosi interventi in difesa del poeta, viene catturato e ucciso dai
Falangisti seguaci di Francisco Franco il 19 agosto del 1936, per poi essere
gettato in una tomba dei senza nome nei pressi di Víznar.
L'uccisione di Lorca provoca l'indignazione di molti intellettuali in tutto il
mondo, ma, nonostante questo, durante la dittatura franchista le sue opere
vengono messe al bando.
Si dovrà attendere la morte di Franco, nel 1975, affinché alla sua opera venga
dato il giusto riconoscimento ed egli possa finalmente essere considerato un
importante esponente della vita culturale e politica della Spagna. A lui è
dedicata la statua eretta in Plaza de Santa Ana, nel cuore di Madrid.
Federico García Lorca è considerato oggi uno dei più popolari poeti di lingua
spagnola e uno dei principali rappresentanti del teatro moderno. La sua poesia,
centrata principalmente sui temi del destino e della morte, affonda le radici
nella cultura andalusa, caratterizzata da una fusione di elementi arabi e
gitani. I suoi versi cantano passioni umane semplici, in una forte
compenetrazione di sogno e realtà. I lavori teatrali, oltre a far propria
l'eredità dei canti gitani, mutuano elementi dei canti tradizionali spagnoli e
della poesia surrealista. Nella sua drammaturgia Lorca rappresenta il proprio
conflitto personale, utilizzando i personaggi per portare sulla scena le sue
preoccupazioni e i suoi ideali, anticipando problematiche di grande attualità.
Laura Moretuzzo
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