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Esposizione a Saragozza
Expo
2008 Zaragoza - Esposizione Internazionale
a Saragozza
 Aragona
I grandi eventi come l'Esposizione Internazionale
(dal
14 giugno al 14 settembre 2008 a
Saragozza) portano milioni di euro di
investimenti, visitatori e donano un volto nuovo alla città ospitante; vediamo
allora cosa è stato fatto a Saragozza, come è cambiato il suo profilo lungo le
rive dell'Ebro e cosa resterà dopo l'Expo. Il successo di una
manifestazione come l'Esposizione non è difatti solo il numero di visitatori che attrae ma la
capacità di ripensare la struttura urbana e lasciare ai suoi cittadini una città
migliore, più fruibile, meglio organizzata.
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Il tema scelto da Saragozza per l'Expo 2008 è stato l'acqua come fonte di vita e
il suo utilizzo sostenibile. A settembre tra l'altro verrà firmata la Carta di Zaragoza
che dovrà fissare gli
obiettivi internazionali per la gestione delle risorse idriche. I paesi ospitati sono 100, particolarmente visitate le
esposizioni di Spagna (con il bosco di bambù realizzato secondo criteri
ecologici), Giappone, Messico,
Germania. |
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Gli organizzatori prevedevano 7 milioni di visitatori ma a prescindere dai
numeri quanto è stato fatto a Saragozza può definirsi miracoloso: in 3 anni e mezzo
sono stati aperti oltre 300
grandi cantieri, 1/3 del territorio urbano
ha subito trasformazioni, aperta la stazione Delicias dove arrivano i treni
dell'alta velocità che collegano in poco più di un'ora Saragozza con
Madrid e
Barcellona,
ampliato l'aeroporto,
costruite strade e ponti (il ponte di Zaha Hadid è già diventato il simbolo di
questa Expo), creato ex novo un quartiere di negozi e residenze, architetture
affascinanti hanno arricchito la città come la Torre in cristallo a forma di goccia,
alta quasi 80 metri,
che al tramonto si colora di fuoco, il Pabellón puente, un giglio di acciaio che
collega le due sponde del fiume Ebro, il Digital water pavillion...
Molte
strutture continueranno a vivere e migliorare la vivibilità di Saragozza, tra
queste: il centro congressi, il ponte di Zaha Hadid,
la Torre, la Ranillas che sarà un centro per le imprese ricavato dai
padiglioni convertiti.
Michela Lenzi
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