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Púbol
è una meta immancabile per gli appassionati di
Dalí, ma anche per i curiosi
e chiunque si ritrovi in viaggio lungo la Costa Brava.
Si tratta di un piccolo paesino appartenente
al comune di La Pera, situato nel territorio della Baix Empordà, in
provincia di
Girona. Esso forma, insieme a Cadaqués e
Figueres il cosiddetto “triangolo
daliniano” dove si può ritrovare un concentrato delle opere del genio
surrealista che in questa zona trascorse gran parte della sua vita.
Principale attrazione del paesino medioevale è, infatti, il castello
che nel 1968 il pittore acquistò per donarlo all'amata musa, Gala,
volendo mantenere la promessa di farne la regina di un castello. La
dimora, originaria del XIV secolo, fu una delle più ricche esistenti
fino alla Guerra Civile, quando i suoi tesori vennero rubati e
distrutti, ad eccezione di una pala d'altare gotica del XV secolo, opera
di Bernat Martorell ora è conservata al Museo Diocesano di Girona.
Dalí ristrutturò la fortezza gotico-rinascimentale cambiandone quasi
totalmente le sembianze: lo ammobiliò con pezzi d'antiquariato della
regione e decorò il giardino con stravaganti sculture, elefanti dalle
zampe lunghe e sottili, un pesce cavalcato da un fauno, la rana
pescatrice dalla bocca dentata da cui esce lo zampillo di una fontana
decorata da busti di Richard Wagner.
Il pittore sfogò la sua creatività all'esterno
dell'edificio in quanto Gala, gelosissima dei suoi spazi, impedì al
marito di realizzare le trasformazioni che aveva in mente. All'interno,
infatti, il castello ha l'aria abbastanza severa e l'estro di Dalí si
può ammirare solo nei dipinti, tra i quali spicca un olio intitolato “El
camino de Púbol” e un pannello sul tetto della Sala degli Scudi,
decorato affinché Gala potesse pensare a lui ogni volta che alzava gli
occhi al cielo; in una falsa porta che inganna anche chi ne conosce
l'esistenza; nel caminetto dall'imboccatura aerodinamica; nelle numerose
“G” di Gala applicate sulle porte e, infine, nel trono del marchese
(titolo conferito all'artista dal Re Juan Carlos).
Le soffitte del castello, un tempo
deposito per le numerose opere che Dalí aveva lasciato a Parigi e a New
York, ospitano ora una mostra permanente degli splendidi abiti di alta
moda indossati da Gala (da Christian Dior a Pierre Cardin). Mentre,
scendendo, si può trovare il garage dove è parcheggiata la Cadillac
targata Principato di Monaco, ultima macchina appartenete alla coppia, e
la cripta, ricavata nelle antiche cantine, dove riposa il corpo
imbalsamato della Musa. In questo stesso castello, infatti, si ammalò e
morì Gala nel 1982 e proprio qui Dalí decise di stabilirsi dopo la sua
morte, per non separarsi da lei: fu in questo periodo che il pittore
realizzò le sue ultime opere.
Nel 1984, però, un incendio provocato da un
corto circuito nella sua stanza da letto, lo spinse ad abbandonare la
dimora. Sentendosi tradito dal suo stesso castello Salvador si ritirò
nel teatro-museo di Figueres, dove oggi giace imbalsamato il suo corpo.
La casa-museo Castello Gala- Dalí di Púbol
ha aperto al pubblico nel 1996: eccetto alcune piccole parti, tutto
all'interno è stato conservato com'era durante gli anni in cui Salvador
e Gala vissero lì.
Laura Moretuzzo
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